Il lungo addio di Mazinga Z Infinity.
Chi è Mazinga Z?
E' il capostipite di una lunga serie di robot giganti, guidati da esseri umani, presenti nell'animazione giapponese.
Nato dalla geniale mente di "Gō" Nagai Kiyoshi (永井豪) nel 1972, diventa presto una serie di cartoni animati e sbarca in Italia nel 1980.
Nel 2017 (a 45 anni dalla sua nascita!) esce dunque Mazinga Z Infinity, il primo lungometraggio su questo personaggio.
E' così amato in Italia che si è deciso di proiettare questo film in anteprima mondiale proprio nel nostro paese.
Lo ammetto: non è da me fare recensioni.
Nonostante ciò, Mazinga Z Infinity è un film eccezionalmente profondo e trovo piacevole l'idea di analizzarlo un po'.
L'aspetto tecnico sarà solo accennato: preferisco concentrarmi sulla morale.
Iniziamo subito con il mio ben noto spirito democratico: se questo film non vi è piaciuto, vuol dire che non lo avete capito.
Punto.
Come mai affermo questo?
Prima di tutto...
***ALLARME SPOILER***
La mia analisi conterrà delle anticipazioni.
Se non avete ancora visto questo film, è consigliabile evitare di proseguire nella lettura.
Tecnicamente il film è buono.
Computer grafica 3D (CGI), integrata con disegni a mano.
L'effetto è accattivante e spettacolare.
In effetti, tanto nella grafica quanto nel sonoro, hanno trovato un equilibrio fra tradizione e innovazione, agendo su modelli della vecchia serie, arricchiti con una scelta stilistica molto intensa, dal sicuro impatto emotivo.
La parte del leone la fanno i combattimenti adrenalinici dove -in nome della nostalgia- vengono usate quasi tutte le armi a a disposizione dei nostri eroi.
Da notare anche la presenza di decine di "cameo", apparizioni non troppo evidenti di personaggi della serie classica di Mazinga Z, ma anche di altre opere di Gō Nagai... è anche presente un certo tributo a un altro cartone animato leggendario come Dragonball.
La trama -al di là di tutto-è complessa.
L'utilizzo di una particolare forma di energia pulita e molto efficace ha sortito effetti collaterali bizzarri, quali la resurrezione del malvagio Dottor Hell e il teletrasporto in Giappone di un'antica arma micenea , in grado di cancellare e sostituire l'intero universo.
Dieci minuti in più per approfondire alcuni punti non sarebbero stati una cattiva idea.
Molti potrebbero criticare questa scelta raffazzonata, ma è decisamente in linea con la serie originale.
Un altro punto che ha lasciato dubbiosi alcuni "esperti" è l'uso (e abuso) di concetti scientifici.
Non concordo.
Oggi come oggi, un po' tutti hanno sentito parlare di Fisica quantistica e Multiverso, senza però averne una conoscenza approfondita, è vero...
Nella serie originale, la situazione era forse diversa?
Mazinga Z nel 1972 parlava di energia atomica e fotoni!
La parte che vorrei maggiormente analizzare è però l'insegnamento.
Alcuni "esperti" hanno criticato la retorica di questo film, trovandola stucchevole, banale, fuori tema.
Sbagliato su tutti i fronti.
La serie originale presentava sempre un insegnamento.
Questo film è chiaramente rivolto a un pubblico di ultra-trentenni: gli adulti non possano trarne un insegnamento?
Le lezioni proposte (sì, sono diverse) sono pensate proprio per questa fascia d'età!
Bisogna dunque avere l'umiltà di riconoscere che un buon consiglio è sempre un buon consiglio.
Quali sono dunque questi insegnamenti?
Uno principale e diversi secondari.
Partiamo da questi ultimi.
Immancabile in tutte le puntate di Mazinga: l'uomo non è né un Dio né un demone.
Questo è un messaggio importante, in una società che tende a divinizzare o demonizzare alcuni personaggi.
Tra l'altro è chiaro che dipende da noi intraprendere una strada o un'altra.
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
Viviamo in un'epoca che glorifica l'irresponsabilità.
Questo è tragico.
La tecnologia, in particolare, non è né buona né cattiva: dipende dall'utilizzo che se ne fa.
Se qualcosa va storto?
Bisogna semplicemente impegnarsi per fare meglio la prossima volta (dopo aver risolto il problema, ovviamente).
La pace va difesa.
Il film è ultra-pacifista, ma non ingenuo: mostra chiaramente che la pace non è una condizione naturale.
Basta una minima "spinta" e l'equilibrio si rompe.
Bisogna essere pronti a battersi per difenderla, anche se ciò può sembrare contraddittorio.
Punto difficile: non bisogna diventare dipendenti dalla battaglia, anche se è emozionante.
"Il punto debole dell'umanità è la varietà".
Frase detta da uno sconsolato Dottor Hell, il cattivo del film.
All'inizio non riuscivo a capire e supportare questa frase.
Tuttavia poi il concetto è stato approfondito: in un mondo dove tutti hanno un'opinione diversa (e spesso superficiale) è impossibile agire.
La democrazia può diventare un incubo.
Vedendo oggi la letargica macchina politica italiana, possiamo rendercene conto.
In una scena tutta l'umanità spegne gli elettrodomestici e -in particolare evidenza- i cellulari.
Un blando messaggio ecologista unito a un invito a parlarsi di più nel mondo reale?
"Non sono una macchina!"
Frase ripetuta molte volte da una ragazza al 91% umana.
I protagonisti -pur senza cattiveria- le dicono spesso che lei non è un essere umano e questo le porta una gran sofferenza.
Un invito ad accettare chi è diverso?
Certo, ma non solo.
Lei è anche una figlia non ancora nata.
Non è un oggetto, è un essere umano!
Forse il mio è un pensiero azzardato, ma vedo in questo un forte messaggio anti-abortista.
La cosa si ricollegherebbe molto bene al tema principale.
Il tema principale.
Un messaggio che arriva diretto agli ultra-trentenni.
Koji Kabuto è il protagonista, ex pilota di Mazinga Z e ora ricercatore.
Non è un caso che abbiano usato il termine "ricercatore" e non il più usato (nei cartoni animati) "scienziato": lui sta cercando il suo posto in un mondo che sta cambiando.
I bambini di oggi buttano i giocattoli della generazione precedente.
Il suo amico "figo" non è più invincibile, ha messo su famiglia e si lamenta dei primi capelli bianchi.
L'icona sexy del gruppo è incinta.
Quello che era un bambino irritante, oggi è un ragazzo "proprio bravo".
Persino gli amici meno dotati hanno aperto un'attività e hanno trovato il loro posto nel mondo.
Koji no.
Lui vive "sospeso", rifiutandosi di approfondire il rapporto con Sayaka, la fidanzata storica.
Lui -come molti del pubblico- entra nella schiera degli eterni Peter Pan, bamboccioni che non riescono a fare il grande passo nel mondo degli adulti.
Un problema serio ovunque, ma ancora più sentito in un paese dal forte senso sociale come il Giappone.
Quale il futuro di Koji?
Quale l'alternativa a diventare un sereno padre di famiglia?
Dottor Hell ce la mostra.
Personaggio eccezionalmente complesso, Dottor Hell non ha mai costruito una famiglia.
Apparentemente sembrerebbe interessato a fama, denaro, potere... ma non è così!
Un'analisi approfondita ci mostra un personaggio più tormentato: lui si muove per curiosità.
Non è un caso che sia accompagnato da due luogotenenti decisamente opposti fra loro: un nazista e un transessuale.
Dall'estrema destra all'estrema sinistra.
Quando una persona non vuole diventare adulta, comincia a cercare con tutte le sue forze, ovunque...
Si scopre la debolezza della mente umana: mille e più ideologie in contrasto fra loro che non portano da nessuna parte.
Tutto diventa prevedibile, tutto diventa una delusione.
Si cade nel nichilismo e si vorrebbe tanto trovare una realtà nuova, diversa.
In questo contesto l'arma micenea è altamente simbolica: la possibilità di cancellare questo brutto mondo e crearne uno nuovo.
Scontato il risultato: non ci riuscirà.
Dottor Hell però non si limita a questo.
Se un tempo voleva massacrare l'odiato Koji, oggi lo guarda con occhio diverso.
Cerca quasi di portarlo dalla sua parte.
Koji è il compagno indispensabile, anche se è un avversario...anzi proprio per questo!
Mentre combattono, non può fare a meno di ricordare quanto erano più felici quando erano più giovani, energici... superficiali!
Proprio ascoltando queste parole, ci accorgiamo che il personaggio ha una sfumatura tragica.
Una nostalgia senza speranze, un combattere contro il tempo invincibile.
Uno spirito puramente romantico, fino al perverso.
Dottor Hell è un perdente, un illuso.
Cosa più angosciosa: Dottor Hell siamo noi.
Esiste una salvezza?
Il film ce la svela e ripete più volte: una scelta d'amore.
Vale la pena di godersi il tempo che ci rimane, con le piccole cose.
Nuovamente... martellante, severo, ma giusto:
farsi una famiglia.
Prendere posizione.
Avere dei figli coi quali condividere momenti indimenticabili.
Allora e solo allora, l'umanità tirerà fuori il suo lato migliore e sarà pronta a darci una mano: non a caso -nel film- l'energia del mondo è gestita dalla figlia e rinforza il padre.
Non solo.
Nella scena finale è possibile vedere la bimba giocare nuovamente col giocattolo della nostra generazione:
saranno proprio i nostri figli a portare avanti ciò che siamo.
Tempo di diventare adulti.
Paradossale che a dircelo sia proprio l'eroe di quando eravamo bambini.
Grazie Mazinga Z.
§M§