Storia di un paese.
Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis.
(La storia in verità è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell'antichità).
[Cicerone, De Oratore, II, 9, 36]
Se si vuole comprendere un paese, la scelta migliore è guardare il suo viaggio nei secoli.
Il presente affonda le sue radici nel passato e contiene i semi del futuro.
In questa brevissima nota vorrei dunque analizzare la storia di un paese.
Benedetto da paesaggi fantastici, ha un patrimonio culturale e artistico eccezionale, tale da far sognare tutto il mondo.
Persino alcune sue innovazioni gastronomiche sono oggi diffuse in tutto il pianeta.
Come iniziò la grandezza di questo paese e come finirà?
Seguitemi in questo breve viaggio.
Il territorio in questione è abitato fin dalla preistoria.
Agli inizi si tratta di realtà locali.
Col passare del tempo, queste si uniscono in vere e proprie nazioni.
Arriviamo dunque a un evento chiave:
un uomo riesce a unire Nord e Sud, due realtà divise non sono politicamente, ma anche culturalmente.
Gli storici successivi idealizzeranno molto questa vicenda, ma in realtà siamo di fronte a una sanguinosa guerra di conquista.
Fatta la nazione, rimangono da fare i cittadini.
Nonostante alcune opere mirabili e l'entusiasmo iniziale, Nord e Sud rimarranno sempre culturalmente molto diversi.
Proprio queste differenze, unite a qualche disastro naturale, rappresenteranno il più grande problema del paese.
A cementare l'unione di queste realtà è un'invasione da parte di stranieri (per quanto culturalmente simili) che vengono poi cacciati.
Segue un periodo di grande orgoglio nazionale, dove un governo forte riesce a sovvenzionare grandi opere e a dare un'immagine di sé vincente.
Una buona propaganda, giustificata da grandi risultati.
Si guarda al di là dei confini e si conquistano altre nazioni: si crea un Impero.
Alla morte dell'ultimo uomo forte -però- si assiste all' inevitabile decadimento.
Il paese subisce pesanti immigrazioni da nord africani, da uomini di colore, da persone del vicino oriente.
Nulla di nuovo in realtà: c'è sempre stato un grande traffico di etnie diverse, ma questa volta è diverso.
Non c'è un' integrazione completa, umile, paziente, contenuta: gli stranieri sono tanti e vogliono comandare.
Questo porta ovviamente a dei danni notevoli.
Non si parla certo di un crollo improvviso, ma lentamente si perde l'identità nazionale e culturale.
Persino la religione -che ha guidato questo popolo per millenni- cambia e fatica a confrontarsi con altre realtà che i cittadini devono accettare... volenti o nolenti.
Il colpo di grazia arriva dall'Europa.
I politici del paese si assoggettano ed entrano a far parte di un vasto territorio multi-etnico e multi-culturale.
All'inizio le cose sembrano andare bene, ci si confronta con una realtà tecnologicamente avanzata, più moderna... ma a breve la disfatta è completa.
Il paese che conoscevamo non esiste più.
Nel futuro, lo spettro dell'Islam, una realtà forte, totalmente diversa da quella vista fino ad ora, che cambierà radicalmente lo stile di vita e il modo di pensare del paese.
Tirate un sospiro di sollievo: questo paese è l'antico Egitto.
Se la storia è davvero maestra di vita, però, cerchiamo di trarne qualche insegnamento.
§M§