Se togli la spiritualità dall'Astronomia, lo prendi in quel posto!
Se io effettuassi mille lanci con un dado, otterrei quasi sicuramente il 6 parecchie volte.
Come mai?
Semplicemente perché i risultati possibili sono molti meno dei tentativi a disposizione.
Se io lanciassi un dado infinite volte, otterrei 6 un numero infinito di volte.
Questo vale anche per molti altri aspetti.
Potrebbe valere anche per la realtà?
Non sappiamo se l'Universo sia finito o infinito.
Entrambe le teorie sono coerenti con le osservazioni e le misurazioni astronomiche che possediamo oggi.
Francamente oggi non abbiamo una risposta anche perché le zone più remote dell'Universo sono al di là della portata dei nostri più potenti telescopi.
Sebbene la luce viaggi ad una velocità incredibile, se un oggetto è sufficientemente distante, la luce che emette non avrà il tempo necessario per raggiungerci.
Intuitivo.
Per quel che ne sappiamo, l'Universo pare avere 13,7 miliardi di anni circa; considerando questo dato verrebbe da pensare che la distanza massima analizzabile si trovi -appunto- a 13, 7 miliardi di anni-luce (l'anno-luce è infatti la distanza percorsa dalla luce in un anno).
In realtà l'Universo è in espansione e questo ci permette di vedere oggetti molto più distanti: il limite attuale è di 41 miliardi di anni-luce.
Questo limite prende il nome di Orizzonte Cosmico e -proprio come avviene nell'orizzonte classico- tutto ciò che è oltre non è visibile.
La cosa è reciproca: anche eventuali alieni al di là di questo limite non potrebbero vedere noi.
C'è di più: poiché nulla può viaggiare più veloce della luce, nessun tipo di segnale può legare due porzioni di Universo sufficientemente distanti.
Poniamo che l'Universo sia infinito: il numero di queste "bolle" indipendenti fra loro sarebbe... infinito.
Questo è interessante perché -ricordiamolo- con un numero infinito di casi, le condizioni determinate da fattori finiti si realizzano necessariamente più volte.
Abbiamo dunque una "bolla" di Universo con un raggio di 41 miliardi di anni-luce.
Esiste un limite al numero di particelle che può contenere?
La risposta è sì.
Le particelle hanno infatti una certa quantità di energia, quindi se aumentano aumenta anche l'energia.
Il problema è che se una regione dello spazio contiene troppa energia, crollerà sotto il proprio peso e formerà un buco nero.
Se anche cercassimo di aggiungere ulteriormente energia nella regione, il confine del buco nero (il suo "orizzonte degli eventi") si allargherebbe!
Quindi è facile capire come una regione spaziale di una certa grandezza possa contenere solo un quantitativo limitato di energia e -di conseguenza- un numero finito di particelle.
Ognuna di queste particelle ha poi un numero finito di possibili posizioni e velocità diverse (tecnicamente sarebbe più corretto parlare di stati quantistici).
Quante sono queste possibili combinazioni? Un numero enorme, ma finito.
Un Universo infinito corrisponde ad un numero infinito di "bolle" che hanno un varietà limitata: questo vuol dire che necessariamente esistono "bolle" identiche.
Quante?
Infinite.
Non basta: ce ne saranno poi di quasi identiche.
Ora siamo ad un punto cruciale.
Abbiamo un'infinità di mondi esattamente uguali al nostro, con copie identiche a noi nel corpo e nella mente.
Se non credete nell'anima, queste copie sono totalmente indistinguibili da voi, al punto che non avrebbe più senso anche il solo cercare di capire quale sia veramente voi.
Alcune di queste hanno preso scelte identiche, altre -per una minima variante di particelle- hanno seguito destini diversi.
Infiniti destini diversi.
Se l'anima non esiste, da qualche parte nell'Universo lo state prendendo in quel posto proprio ora!
§M§